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Il messaggero giovedì 31 agosto 2006

ARRIVANO i taxi ecologici, ovvero risciò trainati da motorini elettrici.

È un servizio gestito da ex detenuti, per dare lavoro a coloro che sono usciti dal carcere grazie all’indulto e che - in questa maniera - riusciranno a contenere sia il traffico capitolino che l’inquinamento romano. È questo il senso del progetto della cooperativa sociale "Blow up", che è stato già approvato da due anni dal Comune di Roma ed è stato finanziato dal ministero della Giustizia eppure - ha spiegato la cooperativa - ancora fermo per lungaggini burocratiche». Per questo alcuni membri dell’associazione in questo momento stanno presidiando un locale comunale che attualmente è dismesso, al giardino di San Gregorio al Celio. L’associazione quindi ha chiesto al Comune di Roma di accelerare le procedure di concessione dell’edificio, che sia adatto a ospitare la sede operativa del servizio al fine di dare attuazione alla memoria di indirizzo approvata dalla Giunta comunale il 20 aprile 2006, secondo il quale l’assessorato alla Mobilità avrebbe dovuto perfezionare entro novanta giorni tutte le autorizzazioni amministrative ritenute necessarie. Intanto non si placano le reazioni politiche seguite alla trattativa tra il Comune di Roma e i tassisti. «Purtroppo tra l’intuito politico che promuove un’iniziativa e la sua concreta attuazione - spiega il capogruppo comunale dei Verdi Nando Bonessio - passa sempre troppo tempo. Chiedo quindi all’assessorato per la Mobilità di trovare una formula al più presto - magari in forma sperimentale e gratuita - affinché questo progetto riesca a partire: tutto ciò potrebbe indicare le strade utili che potrebbero anche risolvere la questione del traffico e dell’inquinamento romani». Il progetto quindi prevede la messa in circolazione di una ventina di risciò, ovvero tricicli con tre posti coperti e dotati di un motorino elettrico che entra in funzione nelle fasi di sforzo, al fine di favorire i piccoli spostamenti sia di anziani che di disabili e turisti, all’interno delle zone a traffico limitato. C’è stata quindi già una prima fase di sperimentazione durante il mese di agosto quando, una decina di risciò spuntarono all’interno delle strade e dei vicoletti nel quartiere della Ztl a Trastevere e nel centro storico capitolino. In origine il progetto era stato finanziato dal ministero della Giustizia per il reinserimento dei detenuti sottoposti a pene alternative ma, dopo l’entrata in vigore dell’indulto però, "Blow up" chiede al ministro Mastella di destinare quelle risorse alla creazione di occupazione in favore di chi è già uscito dal carcere».