torna all'indice degli articoli di settembre 2006

Nessun controllo a bordo, la trincea dei taxi

Gli autisti legano l' applicazione dell' accordo all' aumento delle tariffe

«Vogliamo essere sicuri che siano in servizio i taxi concordati». Sono più o meno queste le parole con cui l' assessore alla Mobilità Mauro Calamante ha avviato ieri l' ennesimo match con i tassisti romani. Ma dell' installazione di sistemi di controllo a bordo delle loro auto i conducenti romani non vogliono sentir parlare. Anzi. L' «ala dura» dei loro rappresentanti ha subito rilanciato sull' aumento delle tariffe: «Chiediamo l' adeguamento del tassametro fermo dal 2001». Questione spinosissima, già nell' aria dalla fatidica data del 30 agosto 2006, quando si era giunti alla firma della faticosa intesa tassisti-amministrazione. Al punto che si era ipotizzato una sorta di «merce di scambio». «Non accettiamo altri accordi se prima non viene adeguato il tassametro - ha detto ieri alla fine dell' incontro il presidente del "3570" Loreno Bittarelli -. E non accetteremo nulla che preveda strumenti a bordo delle vetture». È di nuovo scontro. E i conducenti non escludono nuove forme di protesta. Per il momento hanno preso tempo, e hanno deciso nuove riunioni sindacali. Da una parte il Campidoglio vuole pensare subito «alla certificazione in tempo reale dell' inizio e della fine del turno»; chiede di passare al più presto a «soluzioni tecnico-operative». Per giungere a trovare un punto in comune l' assessore Mauro Calamante ha gettato sul piatto della bilancia il fatto che il sistema dei controlli sarà esteso anche agli «Ncc», i noleggiatori con conducente di Roma e fuori Roma e ai pullman turistici. Il Campidoglio chiede «di anticipare l' attività del gruppo di lavoro (una consulta di 6 membri, 2 del Comune, 2 dei tassisti e 2 dei consumatori) incaricato di avanzare le proposte tecnico operative per il monitoraggio sistematico del servizio - è scritto nella proposta - l' obiettivo dell' attività, da concludersi in 10 giorni, è quello di garantire l' applicazione dell' accordo». Nel documento è ammesso che «gli strumenti non potranno invadere la sfera privata degli operatori» e che il Comune «si impegna ad estendere tali strumenti ai noleggiatori con conducenti autorizzati da comune di Roma e da altri comuni, nonché ai pullman turistici». Ma «come noi crediamo alle parole del sindaco, Veltroni deve credere alla nostra - afferma Maura Tirillò della Cna - Non serve il "grande fratello" - ha aggiunto - la risposta che dobbiamo dare ai cittadini e ai consumatori è: "I taxi in circolazione sono sufficienti per le esigenze dell' utenza?". Per questo abbiamo preso due mesi di tempo». E i tassisti ritengono che metodi di controllo già esistono: si possono incrociare i dati, creare un «registro delle firme», oppure le centrali radio possono dare l' inizio e la fine del servizio. «Un controllo ci deve comunque essere, lo chiedono i cittadini», ha detto Giuseppe Scaramuzza di Cittadinanzattiva. Accolta invece con interesse l' altra proposta del Campidoglio: quella di un coordinamento tra Trenitalia, Aeroporti di Roma e cooperative di taxi per modulare i turni delle auto bianche in funzione degli arrivi dei passeggeri. E l' idea è quella di far pervenire ai tassisti le informazioni sul traffico ferroviario e aereo, soprattutto quando ci sono momenti di sovraffollamento. E, come al solito, si è parlato delle corsie preferenziali.

Garrone Lilli