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Venerdì 15 Settembre 2006

Un contenitore vuoto al centro di mille progetti

Questo l’annuncio: «Fabbricato costituente l’Air Terminal Ostiense, articolato su due piani fuori terra per una superficie complessiva di 6.700 mq circa, oltre ad un’area di pertinenza di 2.800 mq circa. Prezzo di vendita 10.820.000 euro» . Viene in mente Totò che vende a un turista la Fontana di Trevi. Ma è tutto vero. La Stazione che non è mai riuscita a diventare una stazione, con un tapis roulant che doveva trasportare migliaia di persone e non ha mai portato da nessuna parte, è in vendita. A modo suo, anche lui, l’ex Terminal dell’Ostiense, condannato per anni a restare un ex Terminal, è un pezzo di storia di questa città. Doveva servire al collegamento ferroviario con l’aeroporto di Fiumicino. Ascensori, biglietterie, sportelli, help-desk, bar, ristoranti, servizi igienici, parcheggi interni ed esterni, piazzole per i taxi. Da rappresentazione della modernità a simbolo di una Roma incompiuta.
Certificato il fallimento, il complesso è stato da sempre al centro di mille progetti, suscitando a seconda dei casi, dei progetti e delle varianti, vari appetiti. Senza tuttavia sfuggire al suo destino di contenitore vuoto. Un non-luogo, se si esclude un locale ad uso ufficio sede della società Immobilmec.
Una voce di un tono più forte da qualunque punto rimanda l’eco. Molti impianti sono fuori uso perché inutilizzati da tempo. La normativa urbanistica lo destina a servizi di stazione, prevede la possibilità di realizzare nuove superfici aggiuntive al suo interno. I servizi commerciali dovranno essere però «ad uso esclusivo dei viaggiatori». Che vuol dire, a scanso di equivoci, niente supermercati o grandi magazzini. Sarà così?
C.Mar.