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il Messaggero

Turrivalignani, licenze taxi: il sindaco arrestato: «Non ho preso soldi».

Dicembre 2012

 

PESCARA - Ha respinto le accuse a suo carico, sostenendo di non aver mai percepito soldi, il sindaco di Turrivalignani (Pescara), Roberto Di Cecco, finito agli arresti domiciliari, il 12 dicembre scorso, nell'ambito di una inchiesta relativa al rilascio di autorizzazioni comunali per il servizio di noleggio con conducente (N.C.C.). Di Cecco, difeso dall'avvocato Giuliano Milia, è stato interrogato per quasi un'ora, in Tribunale a Pescara, dal gip Maria Michela Di Fine. Durante l'interrogatorio, ha anche spiegato di aver autorizzato il servizio «solo perchè il Comune aveva necessità delle somme che ogni concessionario deve versare all'ente». Al termine dell'audizione, il giudice ha concesso il permesso ai componenti della giunta di recarsi a casa del sindaco per assumere determinazioni per il proseguimento dell'attività amministrativa.

Secondo l'accusa, Di Cecco avrebbe rilasciato un numero ingente di autorizzazioni N.C.C. a favore di soggetti che, in realtà, non avrebbero mai svolto il servizio di trasporto secondo quanto previsto dalle normative. Il Comune avrebbe rilasciato in totale più di 80 autorizzazioni. Nell'ambito dell'inchiesta sono state 14 le misure cautelari emesse (sei ai domiciliari e otto all'obbligo di dimora).