Associazione Italiana Taxisti |
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Roma, 17 Ottobre 2008 AssoTaxi presenta il primo taxi web Il Consorzio AssoTaxi si è costituito a Roma nel 1991, al fine di valorizzare e potenziare l´azienda taxi, nonché sviluppare sinergie organizzative tra i colleghi di Roma, Milano e Torino e degli altri grandi centri urbani. Negli anni abbiamo sperimentato le più avanzate tecnologie di comunicazione e di rilevamento satellitare GPS (global position system). Da questa esperienza è oggi nato il più innovativo ed esclusivo sistema WEB per la distribuzione ottimizzata delle richieste del servizio Taxi e di Noleggio con conducente. Conclusa la fase sperimentale, durata oltre un anno, dal 17 ottobre 2008 a Roma e provincia AssoTaxi è ufficialmente operativa con il sistema Ev@34. Il sistema Eva@34 è una Web application, sviluppato in esclusiva da AssoTaxi, che non richiede alcuna installazione da parte dei vettori, ne tantomeno da parte dei clienti. Non è nemmeno necessario registrarsi sul sito per prenotare un taxi.. e si riceve la conferma oltre che in diretta on-line, anche con un SMS e con una email. Si può anche prenotare con largo anticipo, il sistema gestirà le richieste e le smisterà al momento giusto. Non dimeno le novità per gli operatori del settore, che potranno apprezzare le migliorie della nuova tecnica lavorativa, a partire dallo sgravio di alcuni degli oramai insostenibili costi di gestione, in primis quelli derivanti dall'installazione di impianti dedicati e poi con la grande novità data dall´azzeramento dei canoni fissi. E' SUFFICIENTE UN PALMARE O UNO SMARTPHONE, UNA CONNESSIONE INTERNET E TUTTI COLORO CHE VOGLIONO AVERE MAGGIORI OCCASIONI DI GUADAGNO POSSONO COLLABORARE CON NOI. Il nostro sistema di prenotazione web è stato studiato per consentire al cliente di prenotare il taxi in maniera semplice e trasparente: senza attese telefoniche, rinvii infiniti con risponditori automatici e perdite di tempo, senza tariffe a sorpresa e costi imprevisti. Abbiamo personalizzato il servizio per renderlo migliore. |
Domande ingenue sugli scioperi
di Maurizio Blondet
ROMA - «Squadristi»: così
Veltroni, il sindaco-presidente, ha bollato i taxisti in
sciopero.
E tutti i giornali a dare addosso ai taxisti, tutte le radio
servili (RAI 1, Radio 24, fate voi) ad organizzare dibattiti
allarmistici su quella cosca, quella casta, quegli squadristi
evasori che fanno sciopero, anzi «serrata», perché si sa, sono
piccoli proprietari. Ebbene, per questo attacco criminale, associazione a
delinquere a scopo di ricatto, i giornali non si allarmano. Sulle Ferrovie il discorso è diverso ma non tanto. Un ingenuo si domanda: ma quali mai obbiettivi ha raggiunto
Moretti, l’AD di Trenitalia? Ma torniamo alla domanda ingenua iniziale: perché i taxisti
di Roma, circa settemila, fanno più scandalo dei centomila
scioperanti che si sono criminosamente accordati per bloccare
tutti i trasporti italiani in uno stesso giorno? La risposta, forse ingenua, è anzitutto psicologica: perché
lo sciopero dei taxisti, a Roma, disturba la Casta. Bersani ha ritenuto urgente la liberalizzazione dei
Un economista di nome Marcello Basili, su La Voce Info,
spiega come mai la liberalizzazione taxistica di Bersani è
fallita: invece di lasciar fare al mercato, il potere pubblico
ha voluto controllare entrambi i «vincoli» del mestiere, il
numero delle licenze e le tariffe. Ve li vedete gli uffici ATAC (che pare abbiano il diritto di
controllare i
Hanno rovinato l’immagine paterna di Veltroni, il sindaco a
tempo perso e «Fondatore democratico» a tempo pieno, hanno fatto
vedere che non sa amministrare nulla. Prodi continua a far finta di venderla, Alitalia, con tutti i
trucchi che sa inventare (e ne sa inventare), perché alla fine
la darà a De Benedetti, il suo compare dei grandi affari
pubblico-privati. Se fossero private, sarebbero vendute come ferrivecchi sul
mercato mondiale, le comprerebbero i cinesi coi fondi sovrani, e
avremmo piloti cinesi a 200 euro mensili, ferrovieri a 90,
marinai cinesi a 50… Così tra poche ore Tommaso Padoa Schioppa attuerà l’altro
grande furto architettato, oltre a quelli di Visco: risucchiare
i «conti dormienti» nelle banche, di gente che non li movimenta
da tempo. Quanto prende questo capacissimo governante? Ci pagherà le tasse, pensa l’ingenuo: il 43% di aliquota, il
massimo che tutti noi sopra i 70 mila euro lordi paghiamo. Ma noi non siamo la Casta. |
RIVOLTOSI AL GOVERNO? di claudiogiudici 09/03/08 Fa specie che chi è stato per un trentennio tra i principali dirigenti del Partito Comunista, il quale si è fatto storicamente portatore delle rivendicazioni dei lavoratori, definisca oggi “capo rivoltosi” il principale leader sindacale della categoria dei lavoratori su taxi. Perché sia ben chiaro se è vero che sono lavoratori anche gli imprenditori, è sicuramente vero che è un lavoratore chi passa anche 80 ore settimanali in mezzo al traffico per espletare un pubblico servizio. Ma atteggiamenti di questo tipo nei confronti del mondo del lavoro sono il risultato della corruzione a cui certi mestieranti della politica hanno dovuto piegarsi per poter restare sul cavallo della politica. Dopo avere sostenuto per decenni ricette sbagliate per i lavoratori, ed averne conseguentemente perso il consenso, oggi si fanno portatori delle istanze dei grandi centri finanziari che hanno di mira anche il settore taxi, un settore che muove almeno 3 miliardi di euro. Questa metamorfosi – fra l’altro in continuo divenire, tanta è la confusione che regna nel sistema di pensiero di questi signori – ha trovato uno dei suoi perni intorno alla figura demagogica del cittadino-consumatore, peraltro già quasi completamente ricacciata nella tana degli sproloqui. Questa figura del cittadino-consumatore, su cui tanto hanno ricamato dirigenti anziani come Veltroni, Bersani, Rutelli, Casini, Tabacci, è un vero e proprio bluff. Oggi, in piena crisi finanziaria internazionale, cade la maschera. Se infatti è vero che un cittadino-lavoratore come definito dall’art. 36 della Costituzione, sarà per forza di cose anche consumatore, non è però vero che il cittadino-consumatore sia per forza un lavoratore ex art. 36 Cost. (si pensi a quei cittadini che decenni di politiche filo-speculative hanno ridotto alla mobilità o alla cassa integrazione permanente, oppure a quei lavoratori il cui stipendio è così basso da consentirgli di essere consumatori solo per pochi giorni al mese). Questi signori tra iperburocratizzazione del mercato e dittatura del mercato, non colgono mai la giusta equazione, quella dell’economia di mercato regolamentata in modo tale che lavoratori e qualità del servizio, trovino la giusta armonia. Questo è il vero modo per tutelare l’utenza. Roma è diventata la prova vivente di come le “terapie shock acchiappa voti”, tutte demagogia e niente buon senso, abbiano creato un ammasso di tassisti costantemente in fila ai posteggi o in mezzo al traffico, oggi anche loro con il problema della quarta settimana. Tutto questo è utile a creare nuova carne da macello per quegli speculatori che hanno interesse ad impossessarsi di un settore che fino ad oggi consentiva vite dignitose, e che invece grazie ad una campagna mediatica e politica ad arte orchestrata, sta creando i presupposti – proprio come fatto con la svendita dell’industria italiana negli anni ’90 – perché i tassisti regalino le loro licenze a chi ha finanziato la campagna elettorale di chi attacca Bittarelli. A breve sarà presentata della documentazione scientifica che dimostra come lo schema delle liberalizzazioni sia il più efficace strumento per trasferire ciò che è in mano pubblica o diffuso tra tanti piccoli lavoratori, in poche ricchissime mani, aumentando i prezzi al consumo, abbassando la qualità del servizio, gli stipendi dei lavoratori e tagliando posti di lavoro, il tutto in un’ottica speculativa di iperprofitto. Volenti o nolenti, Bittarelli rappresenta il mondo del lavoro; chi lo attacca rappresenta invece la speculazione. Ecco perché viene attaccato da certa gente. Claudio Giudici
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Proposte di modifica del Regolamento Comunale e Riorganizzazione del Servizio
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"Io non pago"
il 16 novembre 2007 è uscito il libro "Io non pago" di Emilio Ponticello, un avvocato che vanta il 99 per cento di successi per i ricorsi a multe e sottrazioni di punti.
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